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Storia del Comune

Storia del Comune


Sull´attuale territorio del Comune di Zubiena sorgevano nel Medioevo due comunità civili e religiose : una , quella che oggi chiamiamo Villa , attorno alla Chiesa di San Nicolao , detta sempre di " Zubiena" e l´altra attorno alla Chiesa di S.Cassiano, chiamata "Blatino" , l´odierna Riviera di Zubiena.
Quest´ultima di origini sicuramente romane , come è attestato da numerosi e continui ritrovamenti archeologici , aveva nel suo territorio una parte delle aurofodine della Bessa e nei documenti è già ricordata in un diploma dell´Imperatore Federico del 1151.
I Signori di Blatino e di Borriana formarono nel Medioevo una famiglia assai potente tra la nobiltà biellese.
Da diversi documenti è conosciuta l´esistenza di un castello-fortezza , con torri e fossati. La sua storia cammina di pari passo con quella della confinante Borriana. Infatti nel 1341-42 i due centri subirono devastazioni e saccheggi da parte di gente armata di Biella , durante i quali non furono risparmiati il castello e la chiesa.
La rettoria di San Cassiano faceva parte della pieve di S. Stefano di Biella e il Santo titolare fa pensare che le sue origini possano essere collocate tra il VII ed il X secolo.
Le guerre dei secoli XIV - XV spopolarono l´abitato di Blatino e la sua gente si sentì più sicura trasportando la propria residenza a Zubiena.
Con l´abbandono da parte degli abitanti e la distruzione del castello , anche la chiesa cadde in rovina , tanto che nel 1619 esistevano soltanto più dei ruderi.
Si salvò il campanile del sec. XII , insigne monumento dell´arte romanica , visibile nella sua struttura originale solo più all´interno e dal sottotetto della casa parrocchiale. Esternamente fu intonacato per adattarlo alla nuova chiesa ricostruita nel sec.XVIII.
Nel 1879 venne rifondata l´antica parrocchia col nome di Riviera S. Cassiano. Anche la Frazione di Vermogno , nel 1922, ottenne una propria parrocchia , ma fu di breve durata , perchè nel 1937 era già nuovamente riunita a quella di S. Cassiano.
La Villa di Zubiena fece parte , nel Medioevo , del comitato di Vercelli e nel 1014 apparteneva al Conte di Pombia ed ai signori di Cerrione. Passò agli Avogadro di Magnano i quali , nel sec. XII,si aggregarono al consortile Avogadro assumendone il nome.
Nel 1165 il Vescovo Uguccione di Vercelli investì di Zubiena gli Avogadro che , nel sec. XIV , edificarono una fortezza intorno ad una torre preesistente , che andò distrutta nel sec. XVII.
Aveva anche un carcere, come si deduce dagli atti processuali del 1585 contro Giacomo CAGNA , " monatto o sij netigratore nel cantone di Vermogno " , fatto arrestare durante la peste di quell´anno da Ludovico Avogadro e rinchiuso nelle carceri del castello di Zubiena e poi in quelle del castello di Cerrione.
Nel 1616 gli Avogadro cedettero il feudo a Michelangelo Golzio; un´altra porzione , nel 1692 , passò ad Angela Margherita Riccardi ; nel sec. XVIII passò a Carlo Luigi Gattinara di San Germano , che lo tenne con il titolo di conte.
Abolita nel 1798 la feudalità , il 17 dicembre 1798 , gli abitati di Zubiena innalzarono l´albero della libertà.
La Parrocchia di S.Nicolao ha origini medioevali , come quella di S.Cassiano e faceva anch´essa parte della pieve di S.Stefano di Biella. Fu sempre di patronato popolare " Jure fundationis et dotationis " : la nomina dei parroci veniva e viene fatta con libere elezioni dai capifamiglia.
Nel 1606 formavano la parrocchia (che allora comprendeva tutto il territorio dell´attuale Comune) 180 famiglie e nel 1667 , 700 persone.
Nel 1819 le famiglie erano 400 e le persone 2.200 , scese a 1500 nel 1919 , sino alle 550 attuali.
La chiesa medioevale fu ricostituita a tre navate una prima volta nella seconda metà del XVI sec. e dotata di una pregevole ancona lignea scolpita dallo scultore fiorentino Nicolò Tagli , nel 1686 , di cui restano ancora due statue.
Aumentata la popolazione ,verso il 1730 si diede inizio alla ricostruzione della chiesa attuale , vero monumento ad unica nave dell´arte barocca biellese , il cui disegno può essere attribuito al mastro Giovanni Siletto di Mongrando.
Pregevoli l´altare maggiore e la balaustra in marmi policromi , scolpiti nel 1767 da Giacomo Marchese del Ducato di Milano ed una croce astile di rame dorato della prima metà del sec.XIV , da collocarsi tra le argenterie più antiche della nostra Regione.
Monumentale può pure considerarsi l´alto campanile , edificato su progetto dell´Architetto Tarino di Biella , nel 1808.